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Intervista al Presidente Tiziano Onesti – La Gazzetta del Mezzogiorno del 30.12.2019

30 Dicembre 2019

La Gazzetta del Mezzogiorno del 30.12.2019

L’intervista al Presidente Tiziano Onesti

“Aeroporti di Puglia ora guarda a Oriente”

Il Presidente Onesti: nel 2019 oltre 8 milioni di passeggeri per un +10%

di Michele De Feudis

Aeroporti di Puglia, con gli scali di Bari, Brindisi, Foggia e Grottaglie, si conferma sempre più infrastruttura strategica nella visione modernizzatrice della Puglia. Il presidente della società Aeroporti di Puglia, il professor Tiziano Onesti, stila questo bilancio di un anno di attività con la Gazzetta del Mezzogiorno, tra aumento del traffico passeggeri e il consolidamento di un approccio alla gestione che passa dall’efficienza e dalla valorizzazione delle risorse umane presenti nell’azienda.

Professor Onesti, dal piano strategico ai primi risultati operativi, AdP cresce secondo gli auspici e i programmi tracciati?

“Il primo anno del nostro Piano strategico vede chiudere Adp con più di 8 milioni di passeggeri, e un incremento medio del 10%. Aumentano le rotte offerte, con ben 80 da Bari e  circa 40 da Brindisi. lo sviluppo del traffico internazionale ha fatto segnare un incremento del 20 per cento “.

Dalla Puglia all’Europa…

“Non solo. Stiamo studiando rotte intercontinentali per Nord America, Oriente vicino e lontano, Israele, Nord Africa, penisola araba e la Cina soprattutto per l’interscambio turistico e commerciale”.

A che punto è la sfida del potenziamento delle infrastrutture?

“In questo ambito, teniamo sempre conto delle prescrizioni su normative, sicurezza, adeguatezza della struttura allo sviluppo del traffico. La nostra visione coniuga la capacità di pianificazione ed equilibrio tra prospettive di crescita e dimensione delle infrastrutture”.

Le opere più importanti appaltate?

“Su Foggia il prolungamento della pista che raggiungerà i duemila metri. Così avremo un aeroporto con dimensioni adeguate anche al traffico commerciale. Foggia è un aeroporto di interesse regionale, dovrà avere una connotazione compatibile con gli interessi che le compagnie e la società di gestione sapranno individuare. Al termine dei lavori avremo una pista adeguata ad un uso plurifunzionale. Poi dovremo fare sistema, mettendo intorno ad un tavolo anche gli operatori turistici con una offerta al passo del mercato, come è accaduto in Salento e a Bari. Puntiamo ad attirare l’interesse del governo centrale per le attività della Protezione civile al fine di avere un lavoro continuativo con indotto coerente per tutto l’anno, sempre in accordo con il piano strategico approvato dalla Regione. Avremo una base operativa per intervenire nel Sud-Est Europa e nei Balcani. Come è noto, nei lavori di prolungamento della pista abbiamo ritrovato materiale bellico, ma verrà disinnescato in accordo con le autorità preposte. Su Brindisi gli interventi sulle piste di volo consentiranno una migliore convivenza tra le nostre attività e quelle del porto”.

Per Bari cosa si prevede?

“L’adeguamento della pista è frutto di un investimento importante. Avremo una vip lounge area, realizzata grazie alla sponsorizzazione della Gaudio di Molfetta: sarà aperta entro gennaio. Con l’Enav è  stato sottoscritto un accordo per l’utilizzo di una loro palazzina: lì si sposteranno i nostri uffici. Gli spazi liberati nell’aeroporto saranno riutilizzati per incrementare l’offerta commerciale e migliorare l’esperienza di viaggio, nonché facilitare l’accessibilità dei passeggeri”.

C’è il capitolo della mobilità…

“Anche su Barletta incentiviamo il dialogo tra Ferrotramviaria e Fs al fine di rendere più agevole l’arrivo a Bari Palese dal nord della Puglia. A Brindisi c’è uno stanziamento di  80 milioni sul collegamento ferroviario, che andrà in operatività con l’inaugurazione prevista nel 2023, con la rete nazionale collegata all’aeroporto”.

La viabilità a Grottaglie non è ancora soddisfacente.

“L’infrastruttura sarà avveniristica, con investimenti importanti già programmati intorno ai 45 milioni di euro. Nelle zone circostanti, con il supporto e la condivisione di tutti gli enti coinvolti dovremmo migliorare l’accesso e la viabilità “.

Quanto conterà nei prossimi mesi la sfida “green”?

“Adp è in prima linea nella sfida della sostenibilità. Siamo uno degli aeroporti che ha aderito al Global Compact rispettando i paramenti delle Nazioni Unite. Si tratta di politiche gestionali tutte improntate ai temi della sostenibilità: sociale, ambientale ed economica.  Abbiamo confermato anche la terza stelletta del rating di legalità assegnata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato come modello di riferimento nella conduzione gestionale”.

L’azienda come valorizza il proprio capitale umano?

“E’ un tema a noi caro. Abbiamo adottato una politica di compensazione interna, per evitare disparità e favorire la crescita di persone all’interno, sulla base di uno studio ad hoc sulle risorse umane. Il processo di crescita delle risorse avviene nel rispetto dei vincoli di società pubblica regionale: devo dire però che la Regione è molto supportiva in proposito”.

Quali nuove rotte da e per la Puglia?

“Stiamo studiando il collegamento con Israele, consolideremo quelli con la Russia e l’Ucraina. Stiamo lavorando per i voli verso gli USA e la Cina, relazionandoci con grandi metropoli. Abbiamo rinnovato il contratto con Ryanair e Wizz Air, compagnie di grande importanza e capacità, ma siamo consapevoli che dobbiamo sviluppare i rapporti commerciali a tutto tondo. Siamo confidenti che Alitalia trovi la sua sistemazione per continuare a dare certezze. Il management di Aeroporti di Puglia è molto attento alle politiche capaci di intercettare i principali flussi sul mercato”.

L’ex ministro Domenico Siniscalco, sul Sole24Ore, evidenzia come l’intervento pubblico nell’Italia del 2020 non “sia più una eresia”. Lei, top manager di Trenitalia e di AdP, come giudica questa visione?

“Non bisogna fare demagogia. Il pubblico può funzionare bene, come il privato, e può perfino avere minori gradi di vincolo. Se la conduzione aziendale rispetta le regole del “buon gioco”, a prescindere dalla proprietà, può funzionare benissimo. Siniscalco si riferisce anche alle grandi imprese in crisi e si preoccupa molto opportunamente degli effetti di queste crisi sulla socialità, come il caso Ilva. Bisogna essere chiari: lo Stato è sempre intervenuto. Nell’Inghilterra della Thatcher le ferrovie vennero privatizzate, poi alcune di esse (East Coast) sono state temporaneamente nazionalizzate. L’intervento dello Stato non è un tabù: la gestione delle imprese deve rispettare gli stessi vincoli a prescindere dalla natura della proprietà. Il management anche nell’impresa pubblica deve essere scelto per la sua competenza e il merito, per la sua capacità di realizzare gli obiettivi per i quali è stato scelto. Quando un’impresa va in crisi, se la sua economia ha impatto sociale ed economico importante, lo Stato deve intervenire rimarcando però le responsabilità assunte dal management che ha sbagliato. L’ordinamento giuridico ha regole per presidiare eventuali abusi o fenomeni di mala gestio. Le regole del gioco valgono per tutti, nella chiarezza della comunicazione, negli obiettivi e nel rispetto dei vincoli di ogni tipo esistenti”.

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